martedì 30 novembre 2010

Viral video: l'arte di farsi pubblicità a basso costo




Questo video spiega abbastanza bene cosa vuol dire pubblicità virale e soprattutto è molto espicativo di come il web è uno strumento fantastico per far conoscere il proprio prodotto attraverso i propri "amici".
In affetti ormai il 60% degli acquirenti di qualsiasi prodotto si informa sulla rete per avere consigli e feedback da chi il prodotto l'ha già acquistato. La vera rivoluzione è che non si informa più attraverso il sito web del produttore, ma attraverso i forum, i social network, i video di youtube e i comparatori di prezzo. Avendo la capacità di comunicare il proprio video, ad esempio, attraverso i propri amici su Facebook e chiedendo loro di condividerlo con tutti i loro amici si potrebbero raggiungere in breve tempo un numero spropositato di visualizzazioni sostanzialmente gratis. A quel punto mancherebbe solo il raggiungimento del cosiddetto "Tipping point" e il video diventerebbe veramente virale.
L'ultima osservazione che va fatta è che inoltre non è necessarrio produrre un nuovo video da caricare su youtube, ma è sufficiente usare il proprio spot, perchè ciò che gli amici comunicano è comunque efficace.

Amazon.it sbarca in Italia; l'esperienza di acquisto

Un breve post, a seguito di quello dedicato al debutto del portale e-commerce più popolare, per descrivere l'esperienza d'acquisto.
Il 27 novembre 2010 ho effettuato il primo ordine su Amazon.it. Il libro è: "The tipping point" di Malcolm Gladwell per la modica cifra di 5,65 euro.
Onestamente mi aspettavo qualcosa di migliore. L'impressione è stata quella che volessero in tutti i modi attirarmi in una trappola ed infatti, dopo i primi 2 click, eccola...
Per poter avere la spedizione gratuita, come ampiamente pubblicizzato, bisogna accettare di attivare un mese, gratuitamente, Amazon Prime, che poi verrà rinnovato, se non disattivato, ogni mese a 9,90 €.
C'è da sottolineare che rimarcano sia nel sito che nella mail automatica di attivazione che il profilo Prime va disattivato se non si vuole che sia rinnovato automaticamente però mi sembra un po' una caduta di stile da parte di un marchio che non ne avrebbe assolutamente bisogno.
A parte questo particolare, che mi aspettavo più da un new player, il sito è molto funzionale, diretto e soprattutto user frendly. Ora bisogna solo aspettare che il catalogo sia più ricco e rivoluzione sarà...

lunedì 29 novembre 2010

Diamo una mano a chi ne ha bisogno

Esulando un po' dall'argomento del blog, voglio dare una mano a chi ha obiettivi sicuramente più nobili dei nostri.
SAVE THE CHILDREN come ogni anno propone una serie di regali che possono dare un piccolo aiuto ha bisogno...


mercoledì 24 novembre 2010

Amazon.it sbarca in Italia; prepariamoci alla rivoluzione



Il 23 novembre 2010 è una data storica per l'Italia. E' iniziata l'era di Amazon .IT. Un post dedicato a questo evento era assolutamente necessario.
Al di là della vastità di catalogo che il sito presenta, della scontistica allettante e della possibilità che questo colosso dà agli utenti italiani di trovare e acquistare sul web quasi tutto ciò che desiderano, questo giorno verrà ricordato per la svolta che l'avvento di Amazon.it darà all'e-commerce B2C italiano.
Personalmente credo che tutte le considerazioni fatte dal board di Amazon prima di entrare nel mercato italiano non fossero, come dicono, legate alla logistica, ma soprattutto abbiano voluto attendre che il mercato fosse sufficientemente maturo.



La loro bravura sia stata di lasciar sviluppare il mercato e-commerce ad altri player, come IBS.it o BOL.it, individuarne i punti di debolezza e quindi irrompere.
Non è un caso che tutta la comunicazione di lancio del portale fosse legata proprio alle spese di spedizione e alla rapidità di spedizione. Ciò che gli utenti italiani rimproverano spesso ai player e-commerce B2C è l'eccessivo costo delle spese di spedizione e i tempi troppo lunghi di consegna. Amazon.it è intervenuta proprio in questo ambito proponendo gratuitamente la spedizione a 1-2 giorni, cosa che gli altri siti, se non per promozioni particolari non fanno. Bisognerà chiaramente attendere qualche dato in più sulla penetrazione nel mercato, ma sicuramente sono state poste le basi per la "presa della bastiglia" dell'e-commerce B2C, che si spera possa portare ad un mercato più competitivo per l'utente finale ed una crescita esponenziale per le aziende che hanno deciso di investire sulla rete.

Come acquisisre traffico qualificato

Acquisire traffico qualificato è il problema di tutti i siti web. Acquisire traffico qualificato significa, in poche parole, far sì che il proprio sito sia visitato da coloro che hanno interesse in ciò che il sito contiene. Se il sito vende prodotti antirughe femminili, sarebbe abbastanza inutile che la maggior parte degli utenti fossero maschi dai 12 ai 24 anni.
Per aver la possibilità che il proprio sito sia visitato da chi è realmente interessato bisogna capire come il proprio target usa il web ed in particolar modo i motori di ricerca, che rappresentano la sorgente di traffico per circa l'80% delle visite. L'unico modo, poi, per esser certi che questo accada è sfruttare la coda lunga dei motori di ricerca.

Acquisire traffico qualificato, coda lunga

Purtroppo sfruttare la coda lunga vuol dire investimento economico. Posto che è impossibile ottimizzare le pagine esistenti del sito in modo avere il maggior numero di frasi chiave possibile, è necessario usare strumenti dedicati e soprattutto risorse umane dedicate a questo aspetto per il continuo monitoraggio e per evitare di spendere troppo.
L'acquisto delle keywords, come ad esempio Google AdWords, è sicuramente il metodo più immediato che la rete presenta, ma è anche quello meno performante e più costoso. Infatti l'acquisto della singola frase chiave è subordinato ad un'asta al rialzo dove il miglior offerente "vince" il primo posto, negli spazi dedicati agli annunci a pagamento.
E' invece il posizionamento naturale che da' le migliori garanzie di visibilità e di performance soprattutto in termini di conversione visita --> acquisto. L'utente medio dei motori di ricerca ha sviluppato in breve tempo la furbizia necessaria per capire direttamente dalle prime 2 righe che il SE presenta se il sito proposte è attendibile e se rispecchia la sua necessità.
Per il posizionamento naturale e quindi per acquisire traffico qualificato, è stato sviluppato un sistema denominato Kryter che realizza in automatico pagine tematiche, ottimizzate per i motori di ricerca, che rimandano direttamente a contenuti del sito. Il sistema è altamente performante e il costo è inferiore a quello di AdWords. Non si può però scegliere una o l'altra opzione, ma bisogna integrarle entrambe per ottenere i risultati migliori in termini di acquisizione i traffico qualificato.

mercoledì 17 novembre 2010

Una web strategy che tenga conto di tutte le variabili...impazzite...

 
Impostare una strategia di comunicazione online non è certo una cosa semplice. E' infatti necessario tener conto di tutti gli strumenti e tutte le possibilità che internet offre e cercare in ogni modo di utilizzarle tutte.
Per fare un breve elenco, i canali di comunicazione sono:
  • Sito web
  • Email marketing
  • Mobile marketing
  • Web advertising
  • SEO/SEM
  • Social network
  • Blog e forum
  • altri più di nicchia

Praticamente non si può prescindere da nessuno di quelli elencati, poiché anche solo un canale tralasciato può inficiare il risultato finale della campagna.
Non bisogna nemmeno pensarli come canali unici che non devono dialogare tra loro.
Facendo un esempio, se viene inviata una DEM (Direct Email Marketing) dovrò prevedere delle landing page, sul sito, che rispondano effettivamente al contenuto della comunicazione. Così come se pubblico sul sito tutti i tweet che parlano di me, non potrò poi non chiedere dare la possibilità ai visitatori del sito di linkarsi con me nella maggior parte di social network.
Il grosso problema è come gestire tutti i canali contemporaneamente. Non si può assolutamente "VADO SU FACEBOOK" tanto una volta lanciato una pagina si auto alimenta di contatti. Per la gestione di una campagna di comunicazione digitale c'è bisogno di forza lavoro che monitora, gestisce e interviene, praticamente 24 ore su 24. Ciò che viene pubblicato su internet è praticamente eterno, non è come lanciare uno spot TV per un mese e dopo quel mese dimenticarsi di tutto.
Riassumendo, per impostare una web strategy efficace ed efficiente è necessario tener conto di tutte le variabili che il web presenta. E mi raccomando... monitorare tutto per non ripetere gli eventuali errori!

lunedì 15 novembre 2010

Posizionare un negozio on-line: come si fa?

Posizionare ai primi posti dei motori di ricerca un sito e-commerce non è certo un'impresa facile.
Innanzitutto bisogna partire da quelle che sono le basi del marketing tradizionale. In particolare è necessario individuare il proprio target, poichè non è possibile pensare di destinare i propri prodotti a tutti gli utenti. Fatto ciò bisogna individuare quali sono le parole e le frasi chiave più ricercate sui motori di ricerca da parte del proprio target e agire per posizionare il sito secondo il modo di pensare del target definito.
La terminologia che viene utilizzata dagli utenti è infatti specifica per ogni cluster di utenti e spesso differente rispetto a quella che hanno in testa i realizzatori del sito. Per fare un esempio molto semplice, se un negozio online vende magliette colorate destinate ad acquirenti in una fascia di età tra i 20 e i 30 anni dovrà capire se la maggior parte di loro usa la la parola "maglietta", "maglia" o "T-shirt".


Va inoltre considerato che, a causa della numerosità di siti già posizionati ai primi posti dei motori di ricerca per le singole parole chiave, come "magliette colorate", bisognerà individuare almeno una frase chiave che rispecchi a pieno la ricerca effettuata dall'utente e sulla quale va costruita la pagina secondo i criteri SEO.
Ciò significa che, ad esempio, decidere di posizionarsi con la frase "Maglietta colorata puro cotone" potrebbe essere molto più redditizio e soprattutto il tasso di conversione visite-->acquisto sarà sicuramente più elevato.
Tenuto poi presente che il 60% delle ricerche effettuate tramite Google è composta da 3 parole in su, bisogna  individuare la maggior parte di combinazioni di parole chiave semanticamente accettabili e strutturare una strategia di SEM.



Selezionare la maggior parte di frasi chiave plausibile non vuol dire altro che sfruttare la coda lunga dei motori di ricerca.
Purtroppo questa operazione è abbastanza onerosa, poichè è praticamente necessario usare Google AdWords, investendo cifre importanti sia come budget diretto sia per la forza lavoro necessaria per la continua ottimizzazione delle campagne.
Esistono siti come www.keywords-database.it che forniscono a prezzi molto competitivi dei pacchetti di parole e frasi chiave, suddivisi per prodotti o categorie merceologiche, che possono aiutare i responsabili del sito web a impostare le campagne.
Per dare qualche numero il suddetto sito segnala circa 24.000 frasi chiave dedicate all'abbigliamento maschile, costando una media di 10 cent. di € a click con AdWords e stimando 2 click al mese per ogni parola chiave, bisogna investire poco meno di 5.000 € al mese per il posizionamento. Sia chiaro che se per ogni 5 click viene effettuato un acquisto, l'investimento è stato più che profiquo.
L'importante, nel caso si scelga di acquisire traffico qualificato tramite Google AdWords, si tengano sempre monitorati i risultati per evitare di spendere inutilmente il budget a disposizione.

domenica 7 novembre 2010

Google posiziona chi sceglie una categoria

Quando a maggio 2010 Google annuncia di aver cambiato l'algoritmo che determina chi far apparire nei primi posti del suo motore di ricerca, tutti i professionisti di posizionamento naturale, SEO e SEM hanno iniziato a tremare pensando di dover rifare tutto il lavoro dall'inizio.


Il traffico di tutti i siti web è diminuito a partire da giugno, poiché Google ha deciso di valorizzare e quindi dare un miglior posizionamento ha chi tratta di un argomento specifico. In poche parole vince chi sceglie la propria categoria e ne tratta approfonditamente in tutto il sito. Per fare un semplice esempio se un sito che tratta di sport e da un giorno all'altro inizia a trattare anche di lavatrici, avrà dei seri problemi ad avere un buon posizionamento anche se le sue pagine sono scritte e costruite in modo perfetto.



Google con questo cambio di algoritmo ha voluto, da un lato, fornire un servizio migliore all'utente cercando in tutti i modi di dare una risposta coerente ad ogni singola ricerca, dall'altro ha voluto perseguire il suo obiettivo storico, cioè quello delle categorie.
E' sempre stata la volontà di google quella di riorganizzare e classificare tutti i siti del pianeta attraverso delle etichette decise direttamente da Google, ma i primi tentativi sono falliti poiché al momento della registrazione del sito, il proprietario, non trovava quasi mai una categoria coerente e non inseriva il sito in quella giusta.
Da qui la scelta di creare delle categorizzazioni nascoste che sono determinate dalla vicinanza semantica di alcuni lessemi che il Google Spider trova nel sito che sta visitando.



Esiste chiaramente già la soluzione a questa novità, cioè quella di inserire tutte le pagine inerenti ad una tematica nella stessa cartella. Riprendendo l'esempio precedente se il sito riorganizzasse i contenuti mettendo tutti quelli che parlano di sport in www.sito.it/sport/... e tutti quelli che parlano di lavatrici in www.sito.it/lavatrici/... verrebbe addirittura apprezzato da Google e guadagnerebbe ancora più visibilità che in precedenza.