martedì 29 novembre 2011

Personal Branding: attenzione, il mondo vi "segue"

Fare Personal Branding sembra essere molto difficile da affrontare, ma nell'era dei social network, molti lo fanno senza nemmeno saperlo.
Avere un profilo personale tra Facebook, Google+, Twitter o LinkedIn è ormai una normalità. A seconda di ciò che si vuol fare o comunicare si sceglie la piattaforma più idonea. Il problema sta nel controllo.
Da una recente statistica il 70% dei datori di lavoro consulta il profilo on-line del candidato o prima o dopo il colloquio e addirittura il 35% delle aziende usa i social network per scovare i migliori talenti.


Per fare quindi bella figura non basta presentarsi bene al colloquio, ma è necessario essersi presentati bene online.
Faccio un piccolo esempio: se ci si presenta ad un colloquio in giacca e cravatta, con barba fatta e ogni accessorio al proprio posto, ma poi si ha il profilo di Facebook costellato di fotografie in cui si è ubriachi, si mostra il sedere o altre cose "sconvenienti", il selezionatore penserà che nella vostra performance durante il colloquio non ci si è presentati come realmente si è.
Ecco alcune piccole regole per fare bella figura prima o dopo il colloquio:
  • Se sono presenti contenuti sconvenienti su Facebook, alzate al massimo il livello di privacy così che solo i vostri amici possano vederli.
  • Compilate in modo preciso, approfondito e veritiero il vostro profilo LinkedIn
  • Contaminate la rete di contenuti "positivi" su di voi così che cercando il vostro nome e cognome su Google non si possano trovare brutte sorprese almeno nelle prime 3 pagine.

Nessun commento:

Posta un commento